mercoledì 26 giugno 2013

"L'Amore più Grande del Mondo Gigante!"


 Che lavoro vigliacco, la Malattia! 
Prende un Corpo Forte, un Carattere Allegro e pieno di Vita, di Energie, e comincia a sferrargli Colpi a sorpresa. Consumando lentamente prima il Fisico poi l'Anima. Minando tutte le Certezze che una Vita di Lotte, Sacrifici, Conferme, Vittorie, Sconfitte, Affetti e Dolori aveva  costruito.
 Cerco mio Padre e al suo posto vedo uno Sconosciuto. Debole. Fragile. Indifeso.
 L'Orgoglio e la Forza che tanto amavo in Lui e che cerco nello sguardo di ogni Uomo che incontro, hanno lasciato il Posto ad una rassegnata Tristezza. 

Lo so. So che cerchi solo un po' di Pace, Papà.

Ma la Sofferenza più grande è il Silenzio: Tu sai. E taci. Io so. E taccio.
 Come se entrambi volessimo risparmiare il Dolore all'altro. Ma non è così. Forse è retaggio culturale, quello per cui le parole tipo Morte e Malattia non possono venir pronunciate, se riguardano sé stessi o i propri cari.
 Infantile difesa: Non lo nomino, non esiste. 
Invece io vorrei tanto parlarne, Papà. Vorrei che ne parlassi Tu. Credo che questo aiuterebbe entrambi. 
Vorrei che quando ti sorprendo a piangere, invece di asciugarti furtivamente gli occhi, mi dicessi ciò che provi. 
 Vorrei non dover trovare una scusa per allontanarmi e respirare forteforte quando l'Angoscia mi serra la Gola per poi tornare sorridente come se nulla fosse.
 Vorrei riguardare con Te le foto della Tua Infanzia, quel Volto gioioso e i capelli biondi così rari, nella nostra Famiglia! 
E rivedere insieme i vecchi film, quelli che tanto ti piacevano, con gli Attori con improbabili nomi stranieri e l'espressività dei Bronzi di Riace. Ti ricordi, Papà, quando mi portavi al Cinema tutte le Domeniche e mi presentavi orgoglioso ai tuoi amici? E come eri geloso, se qualcuno riusciva a strapparmi qualche sorriso!
E i Viaggi Io&Te, che quella scassaminche di Mamma non voleva mai venire con noi... e quando mi facevi guidare...
 E l'Unico schiaffo di tutta la mia Vita, perchè ti avevo mentito, a 17 anni.
 Te lo ricordi, Papà?
Andai a letto urlando "Ti odio!".
 Il mattino dopo avevamo entrambi gli occhi gonfi e l'aria di chi aveva dormito poco. Ci guardammo prima in cagnesco, con le labbra, identiche, rivolte verso il basso. Poi Ti chiesi Scusa e ci abbracciammo, riprendendo a piangere. Che ddue Minchioni, Papà!
A parte quell'Unico episodio, dovuto suppongo all'Età dell'Ormone imbizzarrito, siamo sempre stati Duecorpi&unAnima!
Ho pensato spesso che il rapporto difficile che ho con Mamma sia dovuto principalmente ad una sorta di inconfessata Gelosia che c'è sempre stata stata tra di noi, dovendoci dividere lo stesso Uomo. E credo che Lei, in fondo in fondo, abbia sempre "Sentito" che io ero incastonata nel tuo Cuore sin dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati. E' stato Amore a Prima Vista.
 "L'Amore più Grande del Mondo Gigante", ti ricordi, Papà? 

Mi hai insegnato ad aver Coraggio e ad ammettere le mie Paure. Guardarle in faccia e chiamarle per nome. Che 
"Se una cosa la chiami per Nome non è più Sconosciuta, e fa meno Paura.", 
vedi come me lo ricordo, Papà?
Io adesso ho Paura, lo riconosco. Ed hai tanta Paura anche Tu. Lo vedo. E' la Paura più brutta, Papà. La Madre di tutte le Paure. E non riusciamo a guardarla in Faccia. E non riusciamo a chiamarla per Nome.
 Non sei stanco, Papà? Non vorresti di nuovo abbracciarmi e piangere insieme a me? Sciogliere questa menzogna grande grande, più grande di quella volta che ti dissi una bugia da ragazzina scema, molto più Grande. Senza Schiaffi, stavolta, però. Ci ha già pensato questo brutto Tumore vigliacco, a farci tanto male. 

Ti voglio bene. 
Se proviamo a dircelo ci si riempiono gli occhi di lacrime e  ci esce un suono tipo Sirena dei Pompieri. Allora stiamo qui. A raccontarci il minimo indispensabile ed osservarci di nascosto, convinti che l'Altro non se ne accorga.
 Tra poche ore partirò, portandomi  nel cuore la Paura di non rivederti più. Ci abbracceremo e piangeremo con la scusa dei saluti. E Mamma, come da copione, dirà che siamo proprio Scemi uguali. Come sempre, quando Ti avrò dato le spalle, mi dirai 
"Mi raccomando!"
 Mi volterò e risponderò a mia volta 
"Mi raccomando TU!" 
Ci guarderemo, complici. Perché lo sappiamo. Noi sappiamo.
 Perché, in fondo,  
"L'Amore più Grande del Mondo Gigante", 
non ha bisogno di tante Parole.

Ciao, Amedeomio.

Monella Tua.



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