mercoledì 19 dicembre 2012

Attimi ( Deliri Premestruo )

Io di “Attimi” ne ho fermati tanti: Sono una che si entusiasma con poco. 

Addirittura mi son segnata ilGiornoilPostolOra in cui Ligabue si voltò a guardarmi il Culo. Non mi feci il bidè per una settimana pur di conservare la sensazione viva dei Suoi occhi sulle mie chiappe.

Oppure il giorno in cui Papà uscì dalla Sala Operatoria. Il mio Gigante quel giorno mi sembrò così piccolo... Minchia, ecco, quello è l'Attimo in cui son diventata “Grande” : Lui, Il mio Eroe, era vulnerabile... E spettava a me proteggerlo. Cioè... il mio Papà è un comune mortale?! Paura!

Ripercorro velocemente la volta in cui trovai il mio ragazzo a letto con la mia migliore amica (Attimo in cui mi resi conto oltre che di essere Cornuta anche di essere moltomolto Violenta: A distanza di anni Lei ancora cambia strada quando mi vede. ) per giungere ai giorni nostri, quelli in cui la timida terrona cresciuta all'ombra della Ghirlandina, torna in Salento e, saltando dettagli più o meno noiosi, più o meno comuni alla maggior parte degli Esseri Umani, arriviamo finalmente a “Dicembre 2012: La Fine del Mondo!” (Sé, prossimamente al Cinema. Monica riprenditi, Cazzo!)

Mi spiace tanto che finisca. Avevo un sacco di Progetti! Però l'idea di andarcene tutti insieme mi consola. Magari accorciamo le distanze.
Magari per Fine del Mondo si intende che ripartiamo tutti dalla stessa base. Magari torniamo a salutarci nella Vita vera e, OMMMIODDDIO, a mescolarci.

Magari dimentichiamo il” VVito dell' l'ApeVVitivo”, e ci ritroviamo tutti intorno a dei tavolacci di legno a sorseggiare vino buono e pane vecchio scaldato al caminetto.

Magari questa Fine del Mondo serve solo a farci capire che finora siamo stati dei minchioni guidati da minchioni, che hanno fatto della Diversità un punto debole piuttosto che una Forza.

Magari La Spocchia viene riconosciuta come Malattia (Ovviamente non mutuabile)

Bo', macccheneso, tanto io non ci credo. Di certo so che oggi ho il Ciclo e se veramente dopodomani finisce tutto non potrò neanche FareAllAmmmoreFotteFotte per l'Ultima Volta. E se lo fai sapendo che è l'Ultima, e se lo fai con la Persona Giusta t'immagini che bello, che piangi e ridi insieme e quella volta lì ti scambi davverodavvero l'Anima? 

Io niente. Sì, lo so che ci sono tante alternative. Però non è la stessa cosa. Eccheccccazzo.

Insomma, “l'Attimo” in genere lo riconosco, a volte lo avverto anche un po'prima: mi viene un prurito forte al naso e a furia di grattarmi mi faccio male veramente e mi rimane arrossato per giorni. E questo Ultimo che sta per arrivare proprio non lo “SENTO”... avrò perso i Poteri, mhà?!

Dovesse andare come credo ci ritroviamo tutti qui e là, Coglione più Coglione meno.

In caso contrario... Bè, è un'ingiustizia: Secondo me Ligabue ancora spera di rivedermi e darmela, una pacca sul Culo. (#Umpfh!)

A proposito, ora vado ad instagrammarmelo, si sa mai resti qualcuno in Vita, voglio continuare a far del bene anche da morta, io.

Nubbaciu a Tutti e, nel dubbio, fatelo, Voi che potete.

ziacoca.


venerdì 7 dicembre 2012

C'era una volta (Yes, once upon a time. Problemi? )


Allora, se avete finito di scassare la Minchia, cari NipotastriH, andrei avanti. #Umpfh!

C'era una volta, tanto tempo fa, in un Regno Fatato, una PrincipeFFa belleFFima. (Aveva un piccolo difetto di pronuncia, ma era così bella che nessuno ci faceva caso. Ma BeddhraBeddhraBeddhra. Che la Belene Rodriguez poteva giusto limarle le unghie, poteva. #Umpfh!)

La ragazza era molto amata dal suo Popolo, anche perché dotata di quella simpatia e di quella sottile ironia che fosse stata poco poco cessa era tale e quale la Littizzetto, era.

Un giorno Pompea (venne chiamata così per lo stranissimo modo in cui fu concepita: I trattati di Medicina lo chiamano ancora il Caso “Mhà?!”) era in giardino con le Sue Ancelle quando le si avvicinò un'orrenda vecchina e le chiese di punto in bianco di inginocchiarsi e baciarla LI'. Dai, non fatemi essere volgaVVe, avete capito benissimo: Voleva che la Principessa le praticasse giusto una 'nticchia di cunnilingus. Pompea era abbastanza disgustata ( anche perché la Vecchina emanava un puzzo di merda che neanche l'ascensore del Ristorante preferito da Ferrara) ma siccome accarezzava l'idea di buttarsi in Politica decise in quattro e quattr'otto che non poteva fare la choosy e la baciò.

Tutt'ad un tratto un turbinio di luci e colori avvolse le due donne, da qualche parte in lontananza partì “Lucy in the Sky with Diamonds” e l'aria tutt'intorno si riempì di Peace&Love. Ma nessuno aveva spruzzato Mescalina o altre porcherie. ( lo so che state pensando a quello, brutti tossici psichedelici rimasti sotto con gli anni 70. #Umpfh!)

Trattavasi della DhroggaH più potente del mondo: l'AmmmoreFotteFotte!!!

Infatti, mentre Pompea era ancora inginocchiata di fronte a quella che pensava essere una megera porcacciona e pure pocopoco lesbica le si materializzò davanti Lui. Sine LuiLui: Lu Masculu Veru.

Un misto tra
- JavierBardemMattKallaChetetuittiRobertDowneyJr.GuidoFruscoloniNickBiussyBrambillaLuca IstintomaximoFabioDeNiLucaPreziosiBastardoIlBuddyMikeTysoneilmaritodellaTittiMercurichefidatevièuntroncodipino.-

E invece di una misera Patata smandrappata si ritrovò in bocca una fierissima e marmorea Nerchia.

Con quel gesto quasi spassionato Pompea aveva liberato il bellissimo Principe dall'Incantesimo.
Ovviamente Lei non si mosse da lì finché non ebbe terminato il lavoro, che era una Principessa educata, Tzé. Per dirla tutta,  tra ancelle, pastorelli, gente di passaggio e i soliti giornalisti i festeggiamenti andarono avanti per diversi giorni. Quell'anno lì ci furono un sacco di nascite, nel Regno Fatato.


E vissero tutti felici e contenti, anche perché l'Uomo morì di lì a poco, lasciando di sé un bel ricordo, e non come Voi, che finché non arrivate a rincoglionirvi e aver bisogno della badante non vi muovete da qui.

Morale della Favola: Non abusate di Anfetamine durante la Gravidanza. Come fece mia madreH. #Umpfh!

Monica


giovedì 29 novembre 2012

Bolle di Realtà.


Un paio di giorni fa un Amico, conosciuto su Twitter e diventato tale nella Vita, mi ha consigliato di “Staccare un po' da Twitter”.
 Lo ha fatto in modo spassionato, perché è una Persona dotata di particolare empatia, perché mi vuole bene, perché mi crede affetta da quella strana malattia dilagante che colpisce molti fedelissimi dei Social:
 Confondere il Reale con il Virtuale
e permettere, in questo caso a Twitter, di entrare come un Virus nel Tuo organismo e cominciare a minarlo dall'interno. Demolisce le Tue abitudini:
Non vedi l'ora che la Tua amica (che non è su Twitter) finisca finalmente la luuuunga telefonata in cui Ti racconta problemi Reali e Concreti (La Sfigata!);
 Rinunci a qualche uscita pur di startene preferibilmente sola, sul divano, a commentare un Programma in TV che MAI Ti saresti sognata di guardare prima d'ora e, confessa, quando sei col Tuo Uomo, o da sola,  chiudi gli occhi e per un attimo sei con “Quellolì”.
Quello che non hai ancora mai visto di persona ma Ti scrive cose che Minchia, nessuno mai... E da quando Vi uozzappate controlli l'orario in cui si è collegato (Cazzo, le 23.15. Ma non con me!!!) , guardi tutte le Sue interazioni e, Porca Miseria, c'è sempre qualche zoccola che si intromette tra Te e Lui, l'Uomo Perfetto, quello che... Perché non Ti ho conosciuto prima?!
Poi, pensaci, Non Ti era mai capitato di dimenticare il Ragù sul fuoco, l'Arrosto in forno, il bimbo sul vasino, il marito nel letto, che prima di alzarsi da tavola Ti ha rivolto uno sguardo complice e nel frattempo si è addormentato. Lui e la sua erezione.

Con dettagli più o meno simili, per me  Twitter era diventata un'ossessione. Vivevo in una bolla. Tra Sogno e Realtà. Come i bimbi. Come i folli.

A Luglio, in un impeto di rabbia, dopo una cena tra Twitteri Salentini, tornai a casa e chiusi l'Account.

Ma... Il problema non era Twitter. Il problema ero io.
Ero ancora convalescente. Di quella convalescenza che ti porti dentro. Che fisicamente reagisci ma in testa resti malata. Mi ero rifugiata in un mondo che mi permetteva di interagire pur restando a letto, che mi aveva cullato per i due anni più duri da affrontare da quando ero nata.  E questo mi faceva ritardare il mio ritorno alla Vita, era il mio rifugio contro la Guarigione. Rimandavo così Il confronto con 'lagggente' quella maleducata, insensibile, quella della quale faccio parte per nascita ma di cui mi ritenevo Vittima. Quella che non puoi spammare o bloccare quando Ti ferisce. E' triste ammetterlo. Ma a volte la malattia Ti fa entrare in uno stato di Grazia per cui molti, ritenendoti un essere inferiore, Ti trattano bene e sono buoni con Te. Cominciare a guarire mi costringeva ad affrontare “alla pari” i Mostri della Vita.

Sono ritornata. Con un atteggiamento diverso. Continuando a leggere e scrivere, perché mi piace, mi diverte. Mi gratificano i Complimenti, gli RT, le Stelline. E non prendo sul serio nessuna offesa.

Twitter mi ha fatto conoscere Persone che sono diventate Importanti, nella Vita reale. E nella Vita reale mi ci rapporto, nel bene e nel male. Nella Vita faccio e subisco torti e nella Vita  litigo e faccio pace con loro. Non su Twitter, lì, al limite, ci gioco. Alcune di loro ormai fanno parte di me, sono sicura che ci resteranno per sempre. Altre andranno e verrano. Altre ancora forse fisicamente non potrò mai conoscerle, e mi spiace tanto, perché le “Sento” molto.

Quindi, tornando all'Incipit del mio delirio, vorrei dire al mio Amico adorato che ora Twitter per me è davvero un gran bel giochino. Che spesso sarò giù perché ancora non sto benissimo, per il lavoro, la stanchezza, la preoccupazione per la mia Famiglia, il tradimento di chi chiamerò, sbagliando, Amico, le Delusioni che darò e riceverò da Chi amo. Tutte cose che fanno male. Ma non è Twitter; sono gli Schiaffoni della Vita. E, credimi, non vedevo l'ora di tornare a riceverli.

Avevo solo bisogno di raccontarlo. Grazie per lo sfogo.


Monica.